Piatti e prodotti tipici
I prodotti tipici di una regione sono espressione di storia, clima, tradizioni, terreno e territorio.
La zona della strada dei vini di Castel del Monte, in parte collinare e bagnata dal mare, offre da secoli a chi la visita e al suo abitante una serie di prodotti, di cui ormai si serve amorevolmente l’Italia intera.
Le orecchiette, esempio di pasta riconducibile alla Puglia, dalla forma similare ad un orecchio ovvero le “strascinate” per via del modo con cui si producono – si trascinano infatti con l’indice. Sono il simbolo di Bari, ma sono tipiche anche delle altre province. La ricetta più famosa abbina le orecchiette alle cime di rapa, ma possono essere condite in altri modi. Provengono da un impasto di semola di grano duro talvolta misto a farina e acqua.
I latticini con particolare riferimento alla burrata: è composta da un sottile fagottino di pasta filata riempito con pezzetti sfilacciati di pasta filata e panna fresca, nata ad Andria nel ‘900.
Il Canestrato pugliese ha poi ricevuto la denominazione di origine protetta, dal gusto leggermente sapido.
Il sole e il tipo di terreno presente dalle nostre parti permettono la coltivazione di ottimi pomodori, usati per le conserve di produzione propria o per squisite bruschette su pane di Altamura abbrustolito o lasciato al naturale.
L’abbinamento diviene perfetto con un filo di olio d’oliva extravergine delle nostre campagne, di alberi centenari e sempre operosi.
I panificatori hanno poi nel tempo inventano i taralli scaldati, prodotti realizzati con farina, acqua, vino, semi di finocchio e ancora il calzone di cipolle dolci, la focaccia barese, la Colva, il dolce dei morti, i dolci natalizi come i mostaccioli e le cartellate (dette anche le rose di natale); a Pasqua le scarcelle ricoperte di glassa, a Carnevale le chiacchiere.
Fra i muschi, particolare successo ha il fungo cardoncello della zona di Minervino Murge, al quale è dedicata una sagra regionale molto frequentata e apprezzata.
Il tubero del lampascione, cipollina selvatica, conservato in caratteristici contenitori di vetro rientra fra i sott’oli tipici.
E come non considerare la carne di cavallo, preparata al sugo o in salsicce, arrotolata in braciole (o involtini) o cotta alla brace?
Mangiare la carne di cavallo è cosa assai circoscritta alla zona.
Molto gustosi i tornicelli, chiamati in Puglia, “gnumarelle”: animelle di agnello ricoperte da intestini animali. Questi conditi con olio, sale, prezzemolo, lardo vengono cotti alla grigia su carboni ardenti.
Ad Andria alcuni intenditore mangiano il ragù di carne d’asino.
Del comune più grande d’Italia sono anche i tipici confetti, usati nei momenti di festa, nei ricevimenti nuziali e Carnevale.
La Puglia è una bella scoperta, in tutti i sensi. Specialmente per il gusto.
Suggerimenti
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